martedì 20 dicembre 2011

BUON NATALE DA KIA ASAMIYA


Come molti fumettisti, anche Kia Asamiya (mangaka molto popolare in Occidente) è solito inviare auguri personalizzati alle persone e case editrici con cui lavora. Questo biglietto, del 1999, è ancora molto bello.

venerdì 11 novembre 2011

PEANUTS GIAPPONESI


In questo blog già si è accennato alla popolarità dei Peanuts in Giappone, e al florilegio di gaget (incluse carta da lettere e buste) a loro dedicati. Ecco altri due esempi di buste.

venerdì 14 ottobre 2011

CARTA DA LETTERE DI DRAGONBALL


Carta da letter e relativa busta di Dragonball. Un po' seriosa ma molto elegante. Di origine giapponese, in Italia si può provare a richiedarla a fioridiciliegio@alice.it.

sabato 11 giugno 2011

CARTA DA LETTERE ALIENA


Un carta da lettere davvero bella questa dedicata a Lamù, di cui potete vedere busta e foglio (bianco dall'altro lato per scrivere). Per chi non conoscesse Lamù, la protagonista del manga Urusei Yatsura (noto in Italia come Lamù, dal nome della protagonista, anche se in originale si chiama Lum) scritto e disegnato Rumiko Takahashi, pubblicato tra il 1978 e il 1987 sulla rivista Shonen Sunday della casa editrice Shogakukan, appassionando un pubblico sia maschile sia femminile, come spesso accade alle serie della Takahashi. Merito di una storia che mescola sapientemente umorismo e azione, sentimenti e trovate fantastiche, bishojo (belle ragazze) e paradossi fantascientifici. Tutto parte dalla convivenza tra il terrestre Ataru e l’aliena Lamù, che non è certo delle più semplici, dato che Ataru oltre a essere sfacciato e sgraziato è sempre pronto a correre dietro a qualsiasi ragazza terrestre, in particolar modo alla coetanea Shinobu che, ingelosita da Lamù, si lega all'aristocratico Mendo, al contrario attratto dall'aliena con cornina e discinto bikini. Al contempo tutti i compagni di classe di Ataru sbavano dietro a Lamù e accusano Ataru di tenerla prigioniera. Spuntano poi altre belle ragazze concupite da Ataru e compagni, extraterrestri un tempo legati sentimentalmente a Lamù e ogni sorta di creature buffe e pericolose. Ne consegue una babele di intricate situazioni, divertenti e vivacissime, in cui l’infuriata aliena colpisce con scariche ad alto voltaggio il malcapitato Ataru ogni qualvolta posa lo sguardo su una ragazza, mentre scontri apocalittici devastano la scuola e il quartiere di Tokyo dove abita Ataru. Un crescendo di distruzione che non impedisce ai protagonisti, all’inizio di ogni nuova puntata, di ricominciare all’infinito il loro eterno teatrino.
L’equazione manga di successo uguale anime di successo si applica con efficacia anche a Lamù, che nel 1981 diviene una lunghissima serie televisiva in 195 episodi, prodotta da Kitty Films, Studio Pierrot e Fuji Television. In seguito, i personaggi di Urusei Yatsura divengono protagonisti anche di molti film altrettanto esilaranti, per l’esattezza 11 OAV e 6 lungometraggi cinematografici.
Così come il manga, anche gli anime di Lamù tendono ad accattivarsi le simpatie di un pubblico di entrambi i sessi. Non solo, pur essendo ospitato su una magazine diretta a un pubblico di ragazzini, Urusei Yatsura piace anche agli adolescenti e addirittura agli adulti. Difficile individuare il motivo di una popolarità tanto trasversale, ma certamente una delle sue componenti principali sta nella capacità di abbinare quotidiano e fantastico. Una particolare miscela che la Takahashi confessa di avere in parte assorbito dai libri di Tsutsui Yasutaka, scrittore attualmente ben noto ai fan di manga e anime (a suoi romanzi sono ispirati i lungometraggi in animazione Paprika e La ragazza che saltava nel tempo), ma a fine anni Settanta noto principalmente ai lettori di fantascienza. Sempre da Tsutsui arriva il gusto per lo slapstick, ovvero per la comicità basata sul linguaggio del corpo, di cui i personaggi Urusei Yatsura sono estremamente dotati. Con le loro movenze buffe, le espressioni facciali esagerate, una gestualità eccessiva per i giapponesi, inviano continui messaggi a lettori e spettatori, moltiplicando l’effetto comico.
Tornando alla carta da lettere, è possibile acquistarla anche in Italia, basta scrivere a fioridiciliegio@alice.it.

mercoledì 11 maggio 2011

I FRANCOBOLLI DI LADY OSCAR


Le poste giapponesi hanno annunciato un foglio di francobolli dedicati a Lady Oscar, in uscita nel mese di giugno.
Nato in Giappone nel 1972, sul settimanale Margaret e dalla matita di Ryoko Ikeda, Versailles no bara ("La rosa di Versailles") è un manga storico adattato in Italia col titolo Lady Oscar. La serie è ambientata nella Francia della seconda metà del Settecento e porta alla ribalta le disavventure di Oscar François de Jarjayes, una fanciulla di origine altolocata cresciuta dal padre come quel figlio maschio che ha sempre desiderato avere. I risultati di tale innaturale educazione sono talmente fruttuosi che Oscar diviene capo delle guardie di Sua Maestà, la regina Maria Antonietta. A questo punto le tormentate vicende personali della protagonista si fondono con le altrettanto problematiche vicende storiche, che portano la Francia verso la rivoluzione. Famosissimo nel proprio Paese d'origine, dove è stato ristampato parecchie volte in formati differenti, il manga ha dato vita anche a una serie animata televisiva (del 1979, prodotta da Tokyo Movie Shinsha), a un lungometraggio in animazione (ottenuto adattando la serie) e a un film live action. Quest'ultimo ha visto Lady Oscar interpretata dall'attrice Patsy Kensit (nella condizione di infanta) e da Catriona MacColl (nella versione adulta), ed è stato girato a Versailles.
Chi volesse acquistare il foglio di francobolli può chiedere informazioni a questo indirizzo mail: fioridiciliegio@alice.it

domenica 8 maggio 2011

LE CARTOLINE DI WATASE


Seizo Watase è un bravissimo mangaka e illustratore giapponese. Ecco due cartoline che portano la sua firma.

giovedì 7 aprile 2011

DALLA DANIMARCA


Dalla Danimarca una bella cartolina disegnata da Soren Mosdal, fumettista e illustratore locale.

lunedì 4 aprile 2011

I PUPAZZI DI RUGOLO


Questa cartolina è opera di Andrea Rugolo, 34 anni, torinese. Scenografo, illustratore e ideatore di pupazzi, è autore della divertente campagna Eni di cui si sono visti anche spot televisivi.

domenica 13 marzo 2011

mercoledì 9 marzo 2011

IL FRANCOBOLLO DI BART


Il francobollo fa parte di una serie di cinque incentrata sulla famiglia Simpson. Il timbro a tema aggiunge fascino. Ciucciami il calzino!

venerdì 4 marzo 2011

POSTA ULTRA RAPIDA


Una lettera come questa deve arrivare a destinazione alla velocità della luce…

domenica 27 febbraio 2011

UN FRANCOBOLLO MAI NATO


L'immagine di questo post è stata realizzata nel 1976 dall'illustratore Ed Vebell per le poste statunitensi, ma non è mai stata usata perché lo stesso Vebell non era soddisfatto del colore della giacca del soldato. Per chi non conoscesse Ed Vebell (classe 1921) è un illustratore di pulp, copertine di libri, immagini storiche e persino 16 francobolli per il servizio postale statunitense.

martedì 18 gennaio 2011

CARTOLINE "CELEBRI"



Chi pensa che l’animazione giapponese sia autoreferenziale, totalmente autonoma e svincolata dal resto del mondo, sbaglia di grosso. Per quanto produttori e animatori di anime ragionino principalmente pensando al vasto e ricco mercato locale, nel corso dei decenni non sono mancate collaborazioni con l’estero, così come estremamente fruttuose si sono dimostrate le incursioni degli sceneggiatori nipponici nella letteratura europea. Come ogni altra forma di intrattenimento, che talvolta lambisce anche il mondo dell’arte, anche gli anime si nutrono di ogni imput possibile. Allo stesso modo, come ogni altra attività a fini di lucro, sono in grado di stringere alleanze e attuare sinergie con realtà differenti.
Basti pensare che famosissime serie animate ritenute dai più totalmente giapponesi sono in realtà figlie di cooperazioni. Come le serie di Ape Maia, del 1975 e del 1982, non solo ispirate alle fiabe dello scrittore Waldemar Bonsels, ma coprodotte dalla Nippon Animation con la tedesca Peter Films. Medesimo discorso è valido per Vicky il vichingo, del 1974, che talvolta viene valutata in modo speculare, considerata cioè una produzione europea mentre porta ancora la firma Nippon Animation (all’epoca però si chiama ancora Zuiyo).
Ed è proprio la Zuiyo/Nippon che per oltre un ventennio porta avanti il più massiccio sfruttamento della letteratura europea mai avvenuto nel campo dell’animazione. Tutto comincia nel 1974, con la serie Heidi, 52 episodi che riscuotono un clamoroso successo sia in Giappone che in Europa. La storia è tratta da un romanzo della svizzera Johanna Spyri e spinge la Nippon a insistere su tale strada, addirittura creando una raccolta di serie televisive ispirate a romanzi per giovanissimi. Si tratta del Meisaku Gekijo (“teatro delle storie più celebri”), che fa il suo esordio nel 1975 con Flanders no inu (“Il cane delle Fiandre”, da noi Il fedele Patrash) e prosegue con una pletora di serie, spesso ricche di orfanelli, del calibro di Araiguma Rascal (“Rascal il procione”, da noi Rascal, il mio amico orsetto, 1977), Perrine Monogatari (“La storia di Perrine”, in Italia Péline Story, 1978), Shokojo Sara (“La principessina Sara”, in Italia Lovely Sara, 1985), Ai shojo Pollyanna monogatari (“La storia della dolce Pollyanna”, da noi Pollyanna, 1986), Ai no wakakusa monogatari (“Le adorabili piccole donne”, in Italia Una per tutte, tutte per una), ecc. In Giappone il Meisaku Gekijo diventa un’appuntamento fisso per svariate generazioni, dato che le puntate delle serie vengono trasmesse dalla rete nipponica Fuji Television la domenica sera dalle 19,30 alle 20, iniziando ai primi di gennaio per concludersi agli ultimi di dicembre dello stesso anno. Dato che nulla è eterno, dopo un ventennio di onorata carriera il genere ha un calo e l’ultima serie a essere mandata in onda, nel 1997, è Ienaki ko Remi (“Remi, la bambina senza famiglia”, 1997), versione al femminile del celebre Remì. Tuttavia, in tempi recenti, la Nippon ha mostrato nuovamente interesse per la letteratura europea grazie alla serie del 2007 Les Misérables - Shoujo Cosette, dal romanzo del francese Victor Hugo.
Successivamente a questo anime, la Nippon Animation ha ripreso la produzione con cadenza annuale, puntando su uno stile grafico semplice e realistico: nel 2008 con Il lungo viaggio di Porfi, nel 2009 con Sorridi, piccola Anna, prequel di Anna dai capelli rossi a 30 anni dalla sua edizione, e nel 2010 con Mahō tsukai Haley no speed story.
In un Paese in cui vengono prodotte moltissime cartoline, non potevano mancare quelle dedicate alle storie celebri, di cui ve ne propongo tre uscite di recente. A voi riconoscere le serie.
Chi volesse acquistare le cartoline può scrivere a: fioridiciliegio@alice.it